La respirazione quadrata
A cura di Bice Mattioli
Il processo della nostra respirazione ordinaria comporta due fasi: inspirazione (puraka) ed espirazione (rechaka), con una rispettiva durata e profondità a seconda dei nostri stati d’animo. In questo esercizio yoga è posto l’accento anche sulla ritenzione del respiro (kumbhaka), che può essere a polmoni pieni e vuoti. La respirazione quadrata consiste nel collegare queste fasi in un unico ciclo, ognuno con un suo ritmo specifico.
- Mettiti in una posizione comoda, con la spina dorsale eretta e il centro di gravità uniforme sul bacino e gli ischi; spalle rilassate
- Per contare, ripeti mentalmente “Om” brevi: questo porta la mente verso uno stato di calma profonda
- Svuota completamente i polmoni senza contare
- A polmoni vuoti, conta mentalmente 4 brevi om (Om/Om/Om/Om), contemporaneamente esegui 4 Asvimi Mudra, contrazioni e rilascio del pavimento pelvico (i muscoli levatori dell’ano e del coccige)
- Inspira, mantenendo controllata la cintura addominale e ampliando la cassa toracica, conta menalmente altri 4 Om.
- A polmoni pieni, conta 4 Om e esegui 4 Asvimi Mudra
Comincia con 4 fasi; a seguire, potrai ampliare a 6; 8. L’importante è svolgere questo esercizio in maniera indefinita, comoda, senza provare sensazione di stanchezza. Se senti sforzo, riduci il numero di ritenzioni e ricomincia.
I vantaggi di questa respirazione sono duplici: allena la concentrazione alla consapevolezza del proprio ritmo, che aprirà la strada per una dinamica meditativa; allena i polmoni a ritenzioni di respiro in maniera progressiva e senza danni. Pratica questo esercizio dopo una seduta di asana, quando il corpo è ricettivo ad una accresciuta circolazione pranica.