Mitologia

La Dea della Sapienza e delle Arti: Sarasvati

Sarasvati, la dea della Sapienza, della parola e delle arti, rappresenta il sapere, la creatività e la crescita spirituale. Scopri la sua storia, simbologia e culto.

di Gianni Da Re Lombardi

illustrazione di Luca Gelosa

 

La figura della Dea della Sapienza

Nella vasta mitologia induista, Sarasvati occupa un posto d’onore come dea della conoscenza, della parola e delle arti creative. Il suo nome significa “colei che scorre”, un riferimento sia alla conoscenza fluida che alle sue origini legate a un fiume sacro. Sarasvati è una delle dee più venerate e rappresenta il sapere, la saggezza e la creatività, caratteristiche fondamentali per lo sviluppo dell’essere umano e della società.

La storia e il mito di Sarasvati

La figura di Sarasvati è profondamente legata al dio Brahma, il creatore dell’Universo. Secondo il mito, Brahma era l’unico essere esistente prima della creazione, ma la solitudine lo spinse a creare la sua sposa. In questo modo, Sarasvati nacque come frutto del pensiero di Brahma, diventando allo stesso tempo sua figlia e sua compagna divina.

Questa narrazione mitologica sottolinea il ruolo di Sarasvati come creatrice della conoscenza e della parola, attributi fondamentali che consentono a Brahma di dare forma al mondo. La conoscenza è vista come l’elemento essenziale per comprendere e ordinare la realtà.


Sarasvati: la dea delle arti

Sarasvati è universalmente riconosciuta come la dea della sapienza e delle arti: musica, pittura, letteratura e poesia. Le sue radici risalgono all’epoca vedica, quando la dea era probabilmente la personificazione del fiume Sarasvati, un corso d’acqua considerato sacro che portava prosperità alle antiche civiltà della valle dell’Indo, come Harappa e Mohenjo-Daro.

Con il tempo, il fiume è scomparso, probabilmente a causa di cambiamenti climatici e geologici, ma il culto della dea è rimasto e si è evoluto. Durante il giorno dedicato a Sarasvati, celebrato durante la festa di Navaratri (nove notti), gli strumenti musicali vengono purificati e posti su un altare come dimore della dea. In questa giornata, non si suona né si studia, in segno di rispetto, poiché gli strumenti e i libri diventano simboli viventi della sua presenza divina.


La parola come veicolo della conoscenza

Quando parla la dea della Sapienza include anche la parola sacra (Vac), il veicolo della conoscenza e della sapienza. Secondo la tradizione, è lei ad aver inventato la lingua sanscrita, il linguaggio delle scritture sacre dell’India.

La parola, sia parlata che scritta, è vista come lo strumento con cui si crea la realtà. Ad esempio, dire “un bosco ombroso” o “una buia foresta” produce due immagini diverse, pur descrivendo lo stesso luogo. La capacità di rappresentare il mondo attraverso il linguaggio è un dono divino, che permette di ri-creare la realtà e di tramandare il sapere attraverso le generazioni.

Questo potere attribuito alla parola trova paralleli anche in altre tradizioni religiose. Nel Vangelo di Giovanni, si legge: “In principio era il Verbo”, un concetto che risuona con l’idea di Sarasvati come forza creatrice attraverso la parola.


Sapienza e la conoscenza spirituale: lo Jñana Yoga

Oltre alla conoscenza esteriore, Sarasvati, la dea della Sapienza, rappresenta anche la conoscenza interiore e spirituale. I suoi devoti praticano lo Jñana Yoga, lo yoga della conoscenza, che conduce alla liberazione dal samsara (il ciclo delle rinascite), come spiegato da Krishna nella Bhagavad Gita. Questo percorso è basato sullo studio dei testi sacri e sull’introspezione personale.

Le Upanishad descrivono sette stadi per raggiungere la conoscenza:

  1. Desiderio sincero di crescita spirituale.
  2. Riflessione sugli insegnamenti ricevuti.
  3. Concentrazione mentale su un solo punto.
  4. Comprensione che la realtà è illusoria.
  5. Distacco temporaneo dalle illusioni del mondo.
  6. Distacco permanente dalle distrazioni materiali.
  7. Contemplazione del principio divino, uno stato che trascende la veglia, il sonno e il sonno profondo.

Questo percorso richiede dedizione e disciplina, ma è visto come la via suprema per ottenere la liberazione spirituale.


Simbologia di Sarasvati

La rappresentazione iconografica della dea della Sapienza è ricca di simbolismo. La dea è raffigurata come una donna di straordinaria bellezza, vestita di bianco, simbolo di purezza e verità. Spesso ha quattro braccia, che rappresentano:

  • Mente
  • Intelletto
  • Coscienza
  • Ego

Nelle mani porta oggetti simbolici:

  • Un liuto (veena): l’armonia dell’Universo e della musica.
  • Un libro: la conoscenza sacra.
  • Un mala (rosario): la meditazione e la spiritualità.
  • Un pungolo per elefanti: la guida della saggezza.

Il suo veicolo è l’oca selvatica (hamsa), simbolo di discernimento e purezza, mentre il pavone, presente in alcune raffigurazioni, rappresenta l’orgoglio e la vanità sottomessi alla conoscenza.


Le origini misteriose del fiume Sarasvati

Il fiume Sarasvati, associato alla dea, è menzionato nei Rigveda, i più antichi testi sacri dell’India. Questo fiume, un tempo fecondo, sembra essere scomparso migliaia di anni fa. Archeologi e geologi ipotizzano che cambiamenti climatici o movimenti tettonici abbiano causato la sua scomparsa, lasciando dietro di sé aree desertiche.

Nonostante la scomparsa del fiume, Sarasvati ha continuato a crescere nella cultura induista, trasformandosi da divinità fluviale a simbolo eterno di sapienza e conoscenza.

Un’āsana associata a Sarasvati

La posizione che meglio incarna l’energia di Sarasvati è Padmasana (Posizione del Loto).

  • Simbolismo: Padmasana rappresenta la serenità, la concentrazione e l’apertura verso il divino, qualità che rispecchiano la natura contemplativa di Sarasvati.
  • Creatività e intuizione: In questa postura, il corpo è stabile, permettendo alla mente di concentrarsi e favorire il flusso di idee e ispirazioni, fondamentali per la creatività e la conoscenza.
  • Iconografia: Sarasvati è spesso raffigurata seduta in Padmasana mentre suona il suo strumento musicale, la vina, simbolo dell’armonia dell’universo.

Il chakra associato a Sarasvati

Sarasvati è profondamente legata al Vishuddha Chakra (il Quinto Chakra), situato nella gola.

  • Comunicazione e espressione: Vishuddha è il centro della comunicazione e dell’espressione autentica, perfettamente in linea con il ruolo di Sarasvati come dea della parola, della musica e della conoscenza.
  • Purificazione: Il nome del chakra significa “purificazione”, e Sarasvati rappresenta la purezza della saggezza e la chiarezza nel pensiero e nella parola.
  • Suono e vibrazione: Essendo Sarasvati associata al suono e alle arti musicali, Vishuddha diventa il chakra ideale per entrare in sintonia con la sua energia.

Pratica yoga per Sarasvati

  1. Posizione: Siediti in Padmasana o una posizione confortevole a gambe incrociate.
  2. Focalizzazione su Vishuddha Chakra: Durante la pratica, concentra l’attenzione sulla zona della gola, immaginando un loto blu che si schiude, simbolo della purezza e della creatività.
  3. Mantra: Recita il mantra Om Aim Sarasvatyai Namah per invocare la saggezza e l’ispirazione della dea.

Questa combinazione di āsana, chakra e mantra può aiutarti a connetterti con Sarasvati, risvegliando la tua creatività e favorendo l’intuizione.

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