Orientare il respiro
A cura di Bice Mattioli
Si parte da una posizione comoda, con la colonna vertebrale eretta. Il Pranayama è un processo fisico e psichico e ha lo scopo di fissare l’energia (prana) sia globalmente che in determinati centri dell’organismo. L’energia del prana, presente nell’aria, è assorbita dal corpo dalla nascita, e la utilizziamo da sempre senza esserne coscienti. Per renderla tale, nello yoga spesso si utilizzano immagini mentali che aiutano la sua percezione e circolazione nell’organismo. Il Pranayama quindi non può essere concepito senza una precisa attività mentale, che si chiama concentrazione.
Inspirazione (Khumbaka)
Questa fase deve essere lenta, uniforme, completa, ponendo tutta l’attenzione sulla sensazione dell’aria che entra, rinfresca le narici e riempie i polmoni. Rimani in ritenzione del respiro contraendo i muscoli delle gola, sotto il mento. Il focus è nella regione tra lo sterno e l’ombelico. Immagina una fonte luminosa che si accende nell’inspiro e penetra nei canali del naso. L’immagine mentale aiuta a fissare questa energia, se non riesci a formare questa immagine, prova a sentire una diversa percezione del calore. L’essenziale è una forma d’interiorizzazione dell’azione. Contrai il perineo (Mula Bandha), e ascolta concentrato, fin a quando la sensazione non diventi scomoda, la vibrazione dell’energia in questa zona.
Espirazione (rechaka)
Lenta, controllata e completa, deve essere il frutto di una ritenzione equilibrata. In questa azione dirigerai il flusso dell’energia verso l’organismo intero o in una specifica zona a tua scelta, immaginando che una fonte di calore o di luce si diriga in questa zona.
Procedi per alcuni minuti, mantenendo l’attenzione sul processo respiratorio dirigendo il prana verso la zona dell’organismo che ritieni essere più debole. Ciò che nasce è una presa di coscienza del corpo che difficilmente può essere raggiunta altrimenti, un’esperienza che si fonda sul lasciare che la sensazione avvenga da sé, senza forzarla. Aprendo le porte ad una fase meditativa.