
L’Ashtanga Yoga di K. Pattabhi Jois: Filosofia, Pratica e Benefici
Esplora la filosofia dell'Ashtanga Yoga di K. Pattabhi Jois. Sperimenta, le posture dinamiche fondamentali e i benefici della meditazione in movimento
foto di Alberto Vezzani
Sri K. Pattabhi Jois (1915-2009), maestro dell’Ashtanga Yoga, ha divulgato per oltre 70 anni questa pratica. Egli affermava che l’Ashtanga Yoga di Patañjali, con i suoi otto rami, fosse una via accessibile anche ai non monaci (Grihasta), permettendo a chiunque, anche con famiglia e lavoro, di raggiungere elevati stadi spirituali.
Gli Otto Rami e il Sistema del Vinyasa
L’Ashtanga Yoga insegna che la pratica corretta sviluppa tutti e otto i rami dello yoga. Tra questi, troviamo il respiro (Ujjayi Pranayama), il movimento coordinato (Vinyasa), e le posture (Asana). Attraverso il distacco dai sensi (Pratyahara) e la concentrazione (Dharana), la mente si stabilizza nel flusso ritmico della pratica, portando infine a stati meditativi (Dhyana) e alla realizzazione dello stato di equanimità (Samadhi)
Il Sistema Vinyasa nell’Ashtanga Yoga
Il Vinyasa, che lega il respiro al movimento, rappresenta il fulcro della pratica. Ogni postura è collegata da un flusso di movimenti scanditi dal respiro, permettendo di entrare e uscire dalle posizioni in modo fluido e dinamico. La postura iniziale, Samasthitih, viene ripetuta alla fine di ogni sequenza per mantenere l’equilibrio energetico.
Le parole chiave dell’Asthanga
Il Sistema del Vinyasa: All’interno di un’inspirazione o di un’espirazione avviene un movimento definito. Esiste un numero di Vinyasa preciso per ogni asana cui si tende ad arrivare con la pratica stessa nel tempo
Tristhana: Comprende i tre punti di attenzione e azione della Pratica: Postura (Asana), Respiro (Pranayama), Sguardo Dristi (Pratyahara). Con la loro esecuzione congiunta determinano la purificazione del corpo con le posture, del sistema nervoso con il respiro e della mente con la concentrazione dello sguardo.
Respiro: In particolare all’Ujjay Pranayama, dove il respiro viene canalizzato all’interno della gola con una lieve chiusura della glottide, che provoca un leggero suono; se correttamente praticato, accende il fuoco interno ed eleva la temperatura corporea, permettendo di lavorare con un organismo caldo.
Dristi: il punto dove poggia lo sguardo, ha il grande merito di purificare e stabilizzare la mente. Nell’Ashtanga Yoga i Dristi sono 9: alla punta del naso (Nasagre), al terzo occhio (Brumadhye), all’ombelico (Nabhicakre), ai pollici (Angusthamadhye), alla mano (Hastagre), ai piedi (Padayoragre), verso il lato destro o sinistro (Parshvadristih), verso l’alto (Urdhvadristih).
Bandha: in questo contesto significa “chiusura”, ciò che non fa disperdere l’energia; Mula (Radice) Bandha riguarda la zona del pavimento pelvico, Sri K. Pattabhi Jois l’ha sempre spiegato come il controllo dell’ano, altre correnti parlano del perineo; Uddiyana (Volare su) Bandha che nel caso della pratica è parziale, la zona del basso ventre che viene risucchiata verso la spina dorsale e provoca un’apertura del plesso solare oltre a un’inevitabile espansione del torace. Mula e Uddiyana Bandha vanno costantemente usati nella pratica. Se vuoi approfondire i Bandha leggi qui
La Pratica
L’Ashtanga Yoga si esprime attraverso un importante e dettagliato lavoro sugli asana. Questi si susseguono uno all’altro attraverso una sequenza determinata, condotta dal respiro che ne diventa il grande contenitore. La sequenza in realtà è un grande esercizio di respirazione, dove all’interno di ognuna delle due fasi del respiro, inspirazione ed espirazione, avvengono i movimenti (Vinyasa), che portano da una postura all’altra collegandole insieme.
La sequenza base è detta Prima Serie conosciuta anche come Yoga Chikitsa (Yoga Terapeutico);
Le 6 Posture Fondamentali
Le Posture Fondamentali dell’Ashtanga Yoga e hanno il potere di purificare il corpo e di riportarlo in equilibrio energetico. Vanno praticate sempre attivando Mula e Uddiyana Bandha e nel corso del perfezionamento il respiro diventa sempre più esteso e profondo, permettendo di raffinare l’allineamento del corpo.
Benefici della Pratica Regolare di Ashtanga Yoga
Praticare l’Ashtanga Yoga in modo costante porta numerosi benefici:
- Migliora la flessibilità e la forza fisica, soprattutto nella schiena e nelle gambe.
- Purifica gli organi interni attraverso la stimolazione della circolazione sanguigna e la respirazione profonda.
- Rafforza la mente, favorendo la concentrazione e riducendo lo stress.
- Promuove la connessione mente-corpo, aiutando a raggiungere stati meditativi profondi.
La pratica regolare permette di integrare la filosofia yogica nella vita quotidiana, trasformando ogni azione in un’esperienza consapevole.
n°1 Padangusthasana (Posizione dell’alluce)
Questa posizione allunga profondamente la muscolatura posteriore delle gambe e della schiena. Aiuta a migliorare la circolazione sanguigna e a ridurre la tensione nella zona lombare. La presa degli alluci permette di stabilizzare il corpo, portando maggiore equilibrio e flessibilità.
n°2 Padahastasana (Posizione delle mani sotto i piedi)
Questa postura è utile per stimolare il sistema digestivo e massaggiare gli organi interni, grazie alla compressione che si genera piegandosi in avanti. Allunga la colonna vertebrale e le spalle, migliorando la circolazione sanguigna verso il cervello e favorendo un senso di calma e concentrazione.
n°3 Utthita Trikonasana A (Posizione del Triangolo esteso A)
Una posizione che sviluppa forza e flessibilità, favorendo l’allineamento della colonna vertebrale e l’apertura del torace. Rafforza le gambe e aiuta a migliorare l’equilibrio e la stabilità, oltre a stimolare gli organi digestivi.
n°3 Utthita Trikonasana B (Posizione del Triangolo esteso B)
n°4 Utthita Parsvakonasana A (Posizione dell’angolo laterale esteso A)
Questa postura tonifica e allunga i muscoli laterali del corpo, compresi quelli delle gambe, dell’inguine e delle anche. Rafforza la parte inferiore del corpo e migliora l’equilibrio. La torsione del busto aiuta a massaggiare gli organi interni e a stimolare la digestione
n°4 Utthita Parsvakonasana B (Posizione dell’angolo laterale esteso B)
Stimola la circolazione sanguigna e calma la mente.
n°5 Prasarita Padottanasana A (Posizione delle gambe divaricate piegate in avanti)
Questa posizione ha diverse varianti e lavora su flessibilità e forza delle gambe e della schiena. Aiuta a calmare la mente, migliora la circolazione e promuove un senso di radicamento. Allunga i muscoli posteriori delle gambe e massaggia delicatamente gli organi addominali.
n°5 Prasarita Padottanasana B
n°5 Prasarita Padottanasana C
n°5 Prasarita Padottanasana D
n°6 Parsvottanasana (Posizione della piramide)
Ottima per sviluppare flessibilità e stabilità, questa postura coinvolge intensamente i muscoli delle gambe, le anche e la colonna vertebrale. La posizione allungata aiuta a migliorare l’equilibrio e promuove la concentrazione mentale, favorendo una profonda connessione con il respiro.
Conclusioni
L’Ashtanga Yoga, con la sua combinazione di respiro, movimento e meditazione, rappresenta una pratica completa che coinvolge corpo, mente e spirito. Attraverso la disciplina del Vinyasa, l’equilibrio del Tristhana e il controllo energetico dei Bandha, chiunque può intraprendere un percorso di trasformazione personale, raggiungendo un maggiore stato di consapevolezza e benessere.