Tipi di Yoga

Yoga Nidra: Il sonno consapevole secondo Swami Satyananda

Lo Yoga Nidra, il rilassamento profondo che rigenera corpo e mente. Tecniche, benefici e guida pratica per sperimentare il 'sonno yogico'."

di Silvio Bernelli

Lo Yoga Nidra è una pratica di rilassamento profondo e visualizzazioni guidate che si svolge in genere in un arco di 40-50 minuti. Il suo nome significa letteralmente “sonno yogico”, poiché consente di raggiungere uno stato intermedio tra la veglia e il sonno, favorendo un rilassamento profondo senza perdere consapevolezza.

Le origini e la visione di Swami Satyananda

Swami Satyananda Saraswati ha sviluppato e codificato questa pratica dopo un’esperienza illuminante avvenuta durante la sua permanenza nell’ashram di Rishikesh, in India. Da giovane studente, era incaricato di fare la guardia notturna, ma spesso si addormentava. Tuttavia, si rese conto di ricordare perfettamente i mantra che i giovani allievi dell’ashram cantavano all’alba, pur non avendoli mai studiati in modo cosciente. Questa esperienza lo portò a intuire che, mentre la mente conscia dorme, il Sé più profondo rimane vigile e ricettivo.


Dopo anni di ricerca e sperimentazione, nel 1976 pubblicò il testo Yoga Nidra, in cui descrisse nel dettaglio il metodo e le sue applicazioni. Il libro, tradotto anche in italiano da Edizioni Satyananda Ashram Italia, fornisce istruzioni precise su sequenze di consapevolezza, immagini da visualizzare e sensazioni su cui focalizzarsi durante la pratica

La scienza dietro lo Yoga Nidra

Le prime ricerche scientifiche sugli effetti dello Yoga Nidra furono condotte dal Kennedy Institute di Copenaghen e dimostrarono che la pratica mantiene il praticante nello stato ipnagogico, il momento di transizione tra la veglia e il sonno. Normalmente, questa fase dura solo pochi minuti (tra i 3 e i 5), ma lo Yoga Nidra la prolunga fino a 40 minuti o più, permettendo alla mente e al corpo di trarre enormi benefici.


Dal punto di vista neurologico, il cervello, che funziona come un campo elettrico, durante lo Yoga Nidra produce onde Alfa, tipiche degli stati di rilassamento profondo, a differenza delle onde Beta associate all’attività mentale intensa della veglia. Questo stato facilita un abbassamento della tensione del sistema nervoso simpatico (responsabile della risposta “lotta o fuga”) e un incremento dell’attivazione del sistema nervoso parasimpatico, che promuove rilassamento e rigenerazione.

Gli stadi dello Yoga Nidra

Durante una sessione, il praticante si sdraia in una posizione comoda, spesso in Savasana (Posizione del Cadavere), e viene guidato attraverso vari stadi che includono:​

  • Preparazione: Rilassamento iniziale del corpo e della mente.​
  • Sankalpa: Formulazione di un’intenzione o risoluzione positiva.​
  • Rotazione della consapevolezza: Focalizzazione sequenziale su diverse parti del corpo.​
  • Consapevolezza del respiro: Osservazione del flusso respiratorio.​
  • Opposti: Esplorazione di sensazioni contrastanti, come caldo e freddo.​
  • Visualizzazione: Immaginazione guidata di scene o simboli specifici.​
  • Ripetizione del Sankalpa: Riaffermazione dell’intenzione iniziale.​
  • Conclusione: Ritorno graduale alla consapevolezza ordinaria.​

Questa pratica è nota per i suoi benefici nel ridurre lo stress, migliorare la qualità del sonno e promuovere una profonda consapevolezza interiore.​

Per approfondire la pratica dello Yoga Nidra, ti suggerisco di seguire una sessione guidata con Sara Bigatti.