
Secchezza oculare rimedi naturali e yoga
di Simona Acquistapace
Sommmario
Benedette lacrime
È la secchezza oculare — o occhio secco — un disturbo sempre più diffuso, soprattutto tra chi lavora molte ore al computer o vive in ambienti climatizzati. Non è un problema grave, ma ignorarlo può peggiorare la salute oculare e influire sulla qualità della vita.
Oltre ad aiutarci a “buttar fuori” emozioni e tensioni, le lacrime sono la prima difesa naturale dei nostri occhi. Quando però vengono a mancare, compare una sensazione di bruciore, sabbia o corpo estraneo che può rendere faticosa anche la lettura o la luce del giorno.
Il film lacrimale
Ogni volta che sbattiamo le palpebre, un sottile velo di lacrime riveste la superficie dell’occhio.
È il film lacrimale, una combinazione di acqua, lipidi e muco che nutre la cornea e la protegge da infezioni e agenti irritanti.
Quando questo equilibrio si altera — per evaporazione o produzione insufficiente — la superficie oculare si asciuga, diventando vulnerabile, questa è la causa fisiologica della secchezza oculare.
Perfino la frequenza di ammiccamento (in media 10-15 volte al minuto) può ridursi di oltre la metà durante l’uso prolungato di schermi digitali, lasciando l’occhio “scoperto”.
Le cause
Molti fattori concorrono a creare secchezza oculare
- Un’evaporazione eccessiva dovuta ad aria climatizzata (in auto, casa, ufficio, aereo), ambienti fumosi, condizioni climatiche sfavorevoli come vento, freddo oppure prolungata esposizione al sole o all’inquinamento
- L’uso di lenti a contatto, che può ridurre l’ossigenazione della cornea, inducendo irritazioni e alterazioni del film lacrimale
- Alcuni farmaci (anticoncezionali, antidepressivi, antistaminici, antidolorifici)
- Iinterventi come quelli al laser per la miopia o quello contro la cataratta
- La gravidanza, la menopausa, l’età avanzata.
- Uso eccessivo degli scherm( computer , televisione, cellulari)i: fissare lo stesso punto riduce il numero di battiti di ciglia.
Lo stress visivo e mentale, l’alimentazione povera di nutrienti e la disidratazione completano il quadro.
Rimedi naturali per occhi secchi e stanchi
In Ayurveda e nella medicina naturale, la vista è considerata un senso sacro: la porta tra il mondo esterno e quello interiore.
Curarla significa riportare equilibrio tra corpo, mente e percezione.
1. Impacchi con ghee o acqua di rose
Il ghee (burro chiarificato) è un prezioso rimedio ayurvedico: se applicato in minima quantità sulle palpebre chiuse o nell’angolo interno dell’occhio, nutre e lubrifica i tessuti.
In alternativa, puoi usare acqua di rose bio, latte o un decotto di Triphala per impacchi rinfrescanti. Rilassano, leniscono e aiutano a rigenerare il film lacrimale.
2. Erbe officinali
La natura offre un piccolo laboratorio di rimedi per gli occhi secchi e irritati.
Le piante officinali agiscono con delicatezza, rispettando la fisiologia dell’occhio e restituendogli comfort e freschezza.
- Camomilla, lenitiva e sfiammante, calma l’irritazione e attenua il rossore.
Puoi preparare un infuso leggero (1 cucchiaino di fiori in una tazza d’acqua calda, lasciando riposare 10 minuti) e usarlo, una volta raffreddato, per impacchi con dischetti di cotone. - Eufrasia, chiamata anche “l’erba degli occhi”, è un tonico naturale che riduce l’affaticamento visivo e la sensazione di sabbia. Ottima in colliri naturali o decotti filtrati.
- Calendula, rigenerante e protettiva, aiuta la cornea a recuperare elasticità e riduce la secchezza grazie ai suoi carotenoidi. Puoi aggiungerne alcuni petali essiccati al tuo impacco o scegliere colliri omeopatici a base di calendula.
- Malva, ricca di mucillagini emollienti, è l’ideale per occhi sensibili: lenisce, idrata e dona un immediato senso di sollievo.
Come usarle:
Prepara una tisana con una di queste piante (o una miscela di camomilla e malva), lasciala intiepidire, poi imbevi due batuffoli di cotone e appoggiali sugli occhi chiusi per 10 minuti.
Ripeti l’impacco una o due volte al giorno, soprattutto la sera, per favorire il riposo oculare.
Consiglio ayurvedico: scegli sempre piante biologiche e acqua non clorata; evita preparazioni troppo concentrate, che potrebbero irritare ulteriormente la mucosa.
Questi rimedi possono essere facilmente integrati nella tua routine quotidiana, applicandoli al mattino e alla sera.
3. Alimentazione
Sul piano alimentare, scegli cibi ricchi di vitamina A (carote, zucca, spinaci, albicocche, rucola) e folati (asparagi, broccoli, legumi).
In alternativa, ne sono ricche albicocche, carote, tarassaco (o dente di leone), rucola, basilico, prezzemolo, pomodori, zucca, spinaci. Bene anche assumere in concomitanza folati, contenuti in verdura (asparagi, broccoli, carciofi, cavolini di Bruxelles, cavolfiori), frutta (arance, clementine, mandarini, kiwi), legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli), cereali integrali (fiocchi da colazione, pane e pasta integrali), senza dimenticare qualche porzione settimanale di frutta secca (noci, mandorle, nocciole).
4. Umidificatori
L’uso di umidificatori in casa può fare una grande differenza per coloro che soffrono di secchezza oculare. Questi dispositivi aiutano a mantenere l’umidità nell’aria, riducendo l’evaporazione delle lacrime e migliorando il comfort visivo. In alternativa, puoi posizionare piante in casa che contribuiscono a mantenere un ambiente umido.
5. Omeopatia e supporti naturali
In omeopatia, l’Aconitum napellus è indicato nei casi di irritazione e bruciore oculare.
Tuttavia, anche l’uso prolungato di lacrime artificiali senza conservanti può essere utile: meglio in fiale monodose per garantire sterilità.
6. Idratazione
Come ogni tessuto del corpo, anche gli occhi dipendono da una buona idratazione. Bevi almeno 1,5–2 litri d’acqua al giorno, preferendo acque leggere. Integra anche succhi freschi e tisane per aumentare l’idratazione e migliorare la salute oculare.
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In Ayurveda per la secchezza ocularee, si raccomanda di evitare alimenti che aggravano Pitta dosha: cibi troppo piccanti, acidi o fritti.
Ricorda: “ciò che illumina lo sguardo nasce anche da ciò che nutre il corpo”.
Yoga e pratiche per rilassare la vista
Gli occhi non sono solo organi di senso: sono porte che mettono in contatto mente, emozioni e respiro.
Quando sono stanchi o irritati, e insorge la secchezza oculare, non è solo la vista a risentirne — si spegne anche un po’ la nostra chiarezza interiore.
Nello yoga, la vista è strettamente collegata al Terzo Occhio (Ajna Chakra), sede dell’intuizione e della presenza. Prendersi cura degli occhi significa quindi nutrire anche la lucidità mentale
1. Il palming: la carezza del buio
È una delle tecniche più semplici e benefiche per gli occhi. Puoi farla ovunque — alla scrivania, in auto ferma, o a casa la sera.

- Sfrega i palmi delle mani tra loro finché diventano caldi.
- Chiudi gli occhi e appoggiali a coppetta sugli occhi, senza premere.
- Respira lentamente, sentendo il calore che rilassa il viso.
- Resta nel buio per 1-2 minuti, lasciando che i pensieri si calmino
Puoi ripeterlo più volte al giorno, soprattutto dopo lunghe ore davanti a uno schermo. È un gesto minuscolo, ma restituisce un sollievo immediato: molti praticanti lo descrivono come “un bagno di silenzio per la mente”.
2. Esercizi di movimento oculare
Seduta in Padmasana o su una sedia, con la schiena dritta:
- Inspira e guarda verso l’alto; espira e guarda verso il basso.
- Poi a destra e a sinistra, sempre senza muovere la testa.
- Infine ruota lentamente gli occhi in senso orario e antiorario.
- Ripeti il ciclo 2-3 volte, chiudendo gli occhi tra un movimento e l’altro per qualche secondo.
Questi piccoli gesti stimolano i muscoli oculari, migliorano la circolazione e riducono la secchezza.
Consiglio pratico: prova a collegare ogni movimento al respiro: su → inspiro, giù → espiro.
In questo modo la mente si rilassa e gli occhi si rinfrescano.
3. Asana per la calma visiva
Le posizioni che favoriscono la distensione del sistema nervoso e la lubrificazione naturale degli occhi sono:

Viparita Karani (gambe al muro): migliora la circolazione verso il capo e dona leggerezza.

Balasana (posizione del bambino): rilassa collo, spalle e sguardo interiore.

Shavasana (posizione del rilascio totale): permette agli occhi di “sciogliersi” nel riposo
Mantienile da 3 a 5 minuti, respirando profondamente. Durante la pratica, puoi immaginare che ogni inspirazione porti freschezza e luce, e ogni espirazione dissolva stanchezza e calore.
4. Trataka: lo yoga della luce

Se vuoi fare un passo in più, prova Trataka, la meditazione dello sguardo fisso.
Siediti davanti a una candela accesa, ad altezza occhi, in un ambiente silenzioso.
Osserva la fiamma senza sbattere le palpebre finché puoi. Poi chiudi gli occhi e percepisci l’immagine della luce riflessa all’interno.
È una pratica potente che purifica, migliora la concentrazione e rinforza i muscoli oculari, ma va eseguita solo in assenza di irritazioni oculistiche
Ricorda: ogni volta che chiudi gli occhi consapevolmente, permetti al mondo di ritrovare il suo spazio dentro di te.
Un minuto di buio calmo può riportare più equilibrio di mille immagini luminose. Nello yoga esistono tecniche specifiche per ristabilire la connessione tra respiro, attenzione e sguardo.
Prevenzione
- Fai una pausa di 5 minuti ogni 45 davanti agli schermi, guardando lontano.
- Usa umidificatori o piante che mantengano l’aria umida in casa.
- Evita lenti a contatto per troppe ore e colliri con conservanti.
- Limita l’esposizione a luci intense e alla luce blu dei dispositivi.
- Mantieni un buon ritmo sonno ( almeno 7 ore di sonno) -veglia: il riposo rigenera anche la vista.
Quando consultare un medico
Se la secchezza oculare dura più di due settimane, provoca dolore, vista annebbiata o ipersensibilità alla luce, è bene rivolgersi a un oculista.
L’approccio naturale è un ottimo supporto, ma non sostituisce la diagnosi specialistica.
Domande frequenti sulla secchezza oculare
A cosa è dovuta la secchezza oculare?
A una ridotta produzione o eccessiva evaporazione di lacrime. Può dipendere da fattori ambientali, ormonali, alimentari o digitali.
Come lubrificare gli occhi naturalmente?
Con impacchi di acqua di rose o ghee, tecniche di palming e un’adeguata idratazione. Evita colliri con conservanti.
Cosa fa bene all’occhio secco?
Un’alimentazione ricca di vitamina A e omega 3, pause frequenti durante il lavoro al computer, e l’esposizione moderata alla luce naturale.
Come idratare gli occhi dall’interno?
Bere acqua, consumare verdure e frutta fresche, ridurre sale e alcol. In Ayurveda, mantenere Pitta in equilibrio favorisce la salute visiva.
Qual è il miglior rimedio naturale per occhi secchi?
Una combinazione di impacchi con ghee o eufrasia, yoga oculare e buone abitudini quotidiane: riposo, idratazione, respiro consapevole.
Conclusione
La vista è un senso prezioso: attraverso gli occhi impariamo a vedere non solo il mondo, ma anche noi stessi.
Prendertene cura ogni giorno — con respiro, consapevolezza e gentilezza — è il modo più semplice per mantenere viva la luce interiore che abita il tuo sguardo.
Autore
Simona Acquistapace
Giornalista professionista, scrive da anni di benessere, salute, alimentazione. Collabora con testate come “Starbene” e “YogaJournal” e si occupa per la casa editrice Longanesi della redazione e dell’editing di libri di alimentazione. Ha realizzato per il Corriere della Sera alcuni volumi della collana “I manuali del Benessere”. Ha pubblicato numerosi articoli e interviste di Salute e Benessere sul nostro mensile YogaMindmag.
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