di Gianni Da Re Lombardi
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Introduzione a Krishna
Krishna è il più celebre avatar di Vishnu, il dio che assume forma umana per intervenire nel mondo. È una figura centrale nella mitologia e nella religione induista, adorata in India e oltre, insieme a Rama, un altro avatar di Vishnu. Ma cosa rende Krishna così speciale?
Per chi proviene da una formazione cristiana, il concetto di avatar e il vasto pantheon induista possono sembrare lontani dall’idea monoteistica di Dio. Tuttavia, l’induismo concepisce tutte le divinità come manifestazioni di un unico principio divino, non dissimile dal concetto cristiano della Trinità. Analogamente, il culto di Krishna rappresenta una delle molteplici vie per connettersi al divino.
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La vita straordinaria di Krishna
Un’infanzia miracolosa
Krishna nacque in circostanze straordinarie. Secondo la tradizione, la sua concezione avvenne senza unione fisica, grazie a una trasmissione mentale tra il padre e la madre, Devaki, sorella del re tiranno Kansa. Una profezia aveva annunciato che il figlio di Devaki avrebbe rappresentato una minaccia per Kansa, il quale fece imprigionare sua sorella. Krishna nacque in prigione, ma fu salvato e cresciuto in segreto tra i pastori, dove dimostrò presto le sue qualità divine.
Krishna si guadagnò l’appellativo di Govinda, che significa “custode dei bovini“. Questo titolo, oltre al significato letterale, ha una valenza simbolica: in sanscrito, il termine “go” può anche indicare “conoscenza” o “saggezza”. Quindi, non è solo il pastore degli animali, ma anche il custode della conoscenza spirituale.
Le imprese eroiche di Krishna
Tra le tante imprese, una delle più significative è il salvataggio di 16.100 donne imprigionate dal demone Narakasura. Queste donne, ritenute “impure” e disonorate dalla società, furono accolte da Krishna, che le sposò simbolicamente per restituire loro dignità e protezione. Questo episodio sottolinea l’aspetto compassionevole e inclusivo della sua figura divina.
Un altro momento cruciale nella vita di Krishna è il suo ruolo nella battaglia di Kurukshetra, narrata nella Bhagavad-Gita. Durante questa guerra epica, Krishna assume il ruolo di cocchiere del guerriero Arjuna, guidandolo non solo sul campo di battaglia ma anche nella sua crescita spirituale.
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Krishna e la Bhagavad-Gita
Gli insegnamenti principali di Krishna
La Bhagavad-Gita è uno dei testi più importanti della filosofia induista e della pratica yoga. In questo poema, Krishna offre ad Arjuna una guida per affrontare le difficoltà della vita attraverso tre principali percorsi spirituali:
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Karma Yoga :lo yoga dell’azione, che invita a compiere i propri doveri senza attaccamento ai risultati.
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Jnana Yoga: lo yoga della conoscenza, basato sullo studio e sulla comprensione dei testi sacri.
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Bhakti Yoga: lo yoga della devozione, in cui ogni azione e pensiero sono dedicati al divino.
Questi insegnamenti sono accompagnati da una spiegazione pratica della meditazione, che include dettagli sulla postura e sulla concentrazione. Krishna, inoltre, si manifesta nella sua forma cosmica, rivelando la struttura dell’universo e il legame tra il tempo divino e quello umano.
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Simbolismo e significato spirituale
La vita di Krishna è una metafora della battaglia interiore che ogni individuo affronta per dominare i propri sensi e trovare equilibrio. La battaglia di Kurukshetra diventa quindi il simbolo della lotta tra gli impulsi materiali e la ricerca spirituale.
Questo tema è sorprendentemente moderno e universale. Come suggerisce il confronto con il romanzo “Il deserto dei tartari” di Dino Buzzati, anche nella vita quotidiana affrontiamo nemici invisibili: paure, incertezze e conflitti interiori. Krishna, con i suoi insegnamenti, ci mostra come affrontare queste sfide con equilibrio e saggezza.
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Krishna nella vita quotidiana
Uno degli aspetti più rivoluzionari dei suoi insegnamenti è la possibilità di integrare la spiritualità nella vita quotidiana. Non è necessario ritirarsi in un eremo o rinunciare al mondo per perseguire la crescita spirituale. Krishna incoraggia a svolgere i propri doveri con consapevolezza e dedizione, trasformando ogni azione in un atto di devozione.
Questa filosofia si rivela particolarmente adatta al mondo moderno, dove spesso si cerca un equilibrio tra le responsabilità familiari, lavorative e le aspirazioni personali. Ci insegna che la spiritualità non è una fuga, ma un modo per affrontare la realtà con maggiore profondità e significato.
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Gli epiteti di Krishna
Krishna è descritto con una vasta gamma di epiteti, che ne riflettono il carattere multifacetico e universale:
- Govinda: custode dei bovini e della conoscenza.
- Signore dello yoga: maestro supremo di tutte le pratiche spirituali.
- Annientatore dei nemici: simbolo della vittoria sul male.
- Dominatore dell’Universo: la sua forma cosmica racchiude tutto ciò che esiste.
Questi epiteti non sono solo descrizioni poetiche, ma rappresentano i molteplici aspetti della sua personalità divina, che spaziano dalla compassione alla potenza universale.
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Conclusione
Krishna non è solo un personaggio mitologico, ma una guida spirituale senza tempo. Attraverso i suoi insegnamenti nella Bhagavad-Gita, Krishna offre una via per affrontare le sfide della vita con saggezza e serenità. Che si tratti di superare le proprie paure, di trovare un senso più profondo nella routine quotidiana o di cercare la verità ultima, Krishna rappresenta una fonte di ispirazione per chiunque.