Meditazione

Meditazione Mudita: 6 passi per coltivare la gioia compartecipe

Scopri Mudita, la meditazione buddhista della gioia compartecipe: una pratica per coltivare felicità autentica e liberarsi da invidia e separazione

DI Grazia Pallagrosi

Cos’è la meditazione Mudita

Mudita, in lingua pali, significa “gioia compartecipe”: è la gioia autentica che nasce nel cuore quando vediamo qualcun altro felice, senza invidia, senza paragoni, senza giudizi.

È una delle quattro Brahmavihāra, le “dimore divine” della tradizione buddhista, insieme a Metta (amorevole gentilezza), Karuna (compassione) e Upekkha (equanimità). Queste pratiche ci aiutano a sviluppare qualità interiori profonde, portandoci verso una mente serena e un cuore aperto.

La meditazione Mudita ci invita a riconoscere che la gioia è un bene condivisibile e che la felicità degli altri non diminuisce la nostra: al contrario, la amplifica.

Le tre vie per cercare la gioia

Le tre vie per cercare la gioia

Il desiderio di essere felici è universale. Ma da dove nasce la gioia e come possiamo coltivarla? Possiamo esplorare tre approcci distinti.

La via animale

È la via del piacere fisico e immediato: cibo, contatto, sesso, benessere sensoriale. Questa forma di gioia è reale ma passeggera, poiché legata a stimoli esterni. Non è sostenibile a lungo termine, perché ha bisogno di continue gratificazioni. Esempio: ho sete, bevo, provo piacere, ma poi ho di nuovo sete. Ho fame, mangio, provo piacere, ma qualche ora dopo mi torna l’appetito.

La via intellettuale

È la gioia che deriva da esperienze estetiche, successi personali, riconoscimenti. Più duratura della precedente ma ancora condizionata da fattori esterni. Anche qui, l’effetto è temporaneo: una volta raggiunto un traguardo, si crea un nuovo desiderio.

La via spirituale

È qui che entra in gioco la meditazione Mudita. È la gioia che nasce dalla consapevolezza.

Allenandoci a notare e ad accogliere le gioie altrui, scopriamo che possiamo essere felici anche quando non siamo noi a essere al centro della scena. Mudita è un’energia sottile, trasformativa, che libera da invidia e confronto.
È come se il nostro cuore fosse un giardino: ogni volta che vediamo fiorire la gioia negli altri e ne siamo felici, anche il nostro giardino si riempie di profumi e colori, senza che nulla ci venga tolto

Perché coltivare la gioia compartecipe

Mudita è una forma di liberazione. In un mondo che ci abitua a competere, a confrontarci, a voler “essere meglio” degli altri, questa meditazione è un atto di disarmo e di apertura.

Gioire sinceramente per la gioia altrui significa sciogliere il senso di separatezza e ricordare che siamo interconnessi. Significa anche smettere di misurare la propria felicità in base al successo personale, e iniziare a viverla come uno stato accessibile e condivisibile.

Come diceva il Buddha: “Mudita è la liberazione mentale della gioia”.

Come si pratica la meditazione Mudita

Mudita si pratica in modo graduale, partendo dall’esperienza diretta della gioia e aprendosi poi alla gioia degli altri. È una meditazione semplice nella struttura, ma potente negli effetti.

1. Inizia con il corpo e il respiro

Siediti in una posizione comoda. Porta attenzione al corpo: alle mani, ai piedi, alla postura.

Poi concentrati sul respiro ( Anasapasati). Inspira consapevolmente, espira lasciando andare le tensioni. Lascia che il respiro entri e esca come onde su una spiaggia: ogni respiro è unico e può essere ricevuto con gratitudine.

2. Evoca un ricordo di gioia personale

Richiama alla mente un momento semplice in cui hai provato gioia: un sorriso ricevuto, una passeggiata al sole, un gesto gentile fatto o ricevuto. Assapora la sensazione nel corpo: i muscoli si distendono, il volto si apre in un sorriso spontaneo. Lascia che questa gioia si stabilizzi dentro di te.

Ripeti mentalmente:

  • Che io possa continuare a provare gioia.
  • Che questa gioia possa durare…
  • Io gioisco di questa gioia e la custodisco nel cuore.

3. Rivolgiti a una persona cara

Pensa a una persona che ami e a un momento in cui l’hai vista felice. Lascia che quella memoria risuoni nel tuo cuore, come se la sua gioia diventasse anche la tua.

Ripeti mentalmente:

  • Che la tua gioia continui.
  • Che tu possa provarla ancora, e ancora.
  • Io sono felice per te, gioisco con te.

4. Estendi la gioia a una persona neutra

Pensa a una figura quotidiana con cui non hai un legame stretto (un vicino, un commesso, una collega). Anche questa persona, come tutti, ha vissuto momenti di gioia. Lascia che questa consapevolezza ti apra il cuore.

Ripeti:

  • Che la tua gioia continui.
  • Che tu possa provarne ancora.
  • Io gioisco insieme a te.

5. Apriti alla gioia degli sconosciuti

Immagina gli sconosciuti che incontri ogni giorno: sul tram, per strada, nei negozi. Anche loro conoscono momenti di felicità. Sintonizzati su quella possibilità, anche solo per qualche respiro.

Ripeti mentalmente:

  • Che la tua gioia possa continuare.
  • Che tu possa provarne ancora e ancora.
  • Io ne gioisco con te.

6. Chiudi con l’ascolto del cuore

Resta in silenzio per qualche minuto, ascoltando il tuo stato interiore. Nota se qualcosa è cambiato: più leggerezza, apertura, presenza. Non forzare nulla. Solo osserva.

I benefici di Mudita sulla mente e sul cuore

  • Riduce l’invidia e la competizione
  • Aumenta la stabilità emotiva e la pace mentale
  • Rafforza la connessione con gli altri
  • Amplifica la capacità di gioire
  • Crea uno stato di benessere duraturo

Mudita può diventare una lente attraverso cui guardare il mondo: ogni volta che incontriamo la felicità altrui, possiamo scegliere di rallegrarcene, anziché giudicarla o ignorarla.

Conclusione: la tua gioia è anche la mia

In un tempo in cui l’invidia è normalizzata e la competizione è incentivata, Mudita è un gesto rivoluzionario. È un atto di amore silenzioso, un modo per celebrare la bellezza della vita condivisa.

Praticare Mudita non significa rinunciare alla propria gioia, ma estenderla, moltiplicarla, renderla più ampia e duratura.

Perché se io posso gioire della tua gioia, allora la mia non finirà mai.

Libro

Insegnamenti sull’Amore – di Thich Nath Hanh

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