MindfulnessSaggezza

L’incanto dell’entusiasmo

di Stefano Bettera

 

Un giorno un anziano ebreo newyorkese si reca al Tempio, la mattina di Shabbat. Dopo la preghiera, si incammina verso casa ma inciampa in un portafoglio gonfio di denaro. Quel portafoglio risolverebbe un bel po’ di suoi problemi, ma lui è un ebreo osservante e di sabato non si può toccare il denaro. «Caro Signore – rivolgendosi al cielo – tu che sei il Dio di tutti gli ebrei e a te nulla è impossibile, aiutami. Se li prendo commetto peccato, se li lascio qui finiranno nelle mani di qualche sconosciuto. Magari qualcuno che odia noi ebrei!» Pensa e ripensa… a un certo punto ecco il miracolo! In tutto il mondo è Shabbat e lì, proprio lì dove si trovano lui e il portafoglio… è giovedì!

 

La forza della gioia

Da questa vecchia storiella yiddish ciò che emerge è la volontà di credere che l’impossibile può diventare possibile se lo guardiamo da una luce diversa, quella dell’entusiasmo e della gioia, fondamentali non solo nella pratica ma anche nella vita. Non si tratta di qualità straordinarie, ma di un’attitudine, che si può coltivare.

 

“Sforzo adeguato”

L’idea di sforzo fa pensare allo stringere i denti, mettersi d’impegno, ad un atteggiamento che ci impone una condizione, un ritmo che non sono naturali. Ci viene anche detto di essere gentili, di non prendere la meditazione come se fosse una gara a ostacoli. Sembra un controsenso. Il rischio è di entrare ancora una volta in uno stato prestazionale con conseguente delusione se il risultato non corrisponde esattamente allo standard immaginato.

Fai della pratica un’arte

Provate a pensare a un ballerino o a un musicista: gli è richiesto un impegno costante. Ma quando questo viene a coincidere con la natura profonda dell’artista, la fatica, le ore di studio, le cadute come per magia si dissolvono e possiamo vedere il ballerino volteggiare sul palco o il musicista incantarci col suo strumento. È come se la loro pratica prendesse il volo. È un dono che avvolge e porta anche lo spettatore dentro la magia. Quando si medita in gruppo non è inconsueto che venga sottolineata questa energia che si diffonde tra le persone. Non è nulla di mistico. Anzi, è la prova di come ognuno di noi sia connesso agli altri e come gli altri possano sostenere o valorizzare le nostre migliori qualità e il nostro impegno o, al contrario, essere un deterrente alla nostra crescita. Il cuore della pratica è esattamente questo: coltivare entusiasmo.

Innaffiare le radici dell’entusiasmo

Coltivare l’entusiasmo ha a che fare con il riorganizzare la nostra vita in modo che le qualità cui aspiriamo trovino il suolo fertile dove crescere. C’è qualcosa di fisico in questo processo: qualcosa che entra nel corpo e parte dal nostro corpo. Ecco perché la pratica si affida alla consapevolezza di ciò che accade in noi nel momento della meditazione.

 

COME FARE

 

  • Come prima cosa sdraiati o siediti sul letto, con la luce spenta; resta al buio.
  • Ricorda un bel momento
  • Riporta alla memoria qualsiasi momento piacevole del passato.
  • Quando hai scelto il momento, chiudi gli occhi e inizia a riviverlo. Vai nei dettagli: quando la tua consapevolezza sarà ben focalizzata sul momento, questo ricomincerà ad esistere. Inizierai a sentire cose nuove. La mente registra tutto, è un servitore molto affidabile, e di grandi capacità. Senti lo spazio intorno a te, senti l’ambiente tutt’intorno a te, per circa 1 metro.
  • Vivi il momento
  • Ora, fatti circondare da questa sensazione, crea spazio immaginario anche di 1 metro attorno a te. Ora pensa a una situazione in cui qualcuno ti insulta, ma l’insulto può arrivare solo fino a quel limite.  C’è una barriera, non può entrare dentro di te. Non riesce a raggiungerti.
  • Porta quella forza con te
  • Mantieni questa forza, questa atmosfera intorno a te; Ti muoverai nel mondo portando sempre con te un mondo tutto tuo. Ciò ti permetterà di vivere nel presente. Se non hai intorno a te un’aura protettiva, sei vulnerabile. Un cane abbaia: hai nella memoria tanti cani che hai incontrato nel passato. Il tuo amico aveva un cane: ora dal cane passi all’amico, poi alla sorella dell’amico di cui ti eri innamorato. Hai bisogno di una forza protettiva che ti circondi.
  • Lascia cadere la forza protettiva
  • Portati dietro quella protezione per alcuni giorni o per alcuni mesi. Quando ti accorgi che non è più necessaria, lasciala andare.

 

Felice come un Buddha>

 

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