Encefalo: l’universo gira in testa
di Vaidya Swami Joythimayananda
Nella pratica dello Yoga l’encefalo viene chiamato Sahasrara Chakra e rappresenta idealmente l’intero Universo. Questo fondamentale organo umano è costituito anatomicamente dal cervello (suddiviso in diencefalo e telencefalo), tronco encefalico (mesencefalo, ponte di Varolio e midollo allungato) e cervelletto. Dominato dall’elemento Spazio, l’encefalo racchiude simbolicamente i pianeti più importanti del Sistema Solare, rappresentati dalle sue ghiandole e gangli principali. In dettaglio: talamo-Sole, ipotalamo-Mercurio, ipofisi-Venere, ghiandola pineale-Terra/Luna, mesencefalo-Marte, cervello-Giove, cervelletto-Saturno. In modo coerente con l’astrologia vedica, da questa rappresentazione simbolica sono esclusi Urano, Nettuno e Plutone (tralasciati in quanto non osservabili a occhio nudo e non portatori di influenze significative), mentre sono compresi due “pianeti ombra”, poli magnetici privi di forma fisica, Rahu e Kethu, che esercitano un forte influsso sulla Terra e hanno corrispondenza rispettivamente con il ponte di Varolio (Rahu) e con il midollo allungato (Kethu).
Sede principale del complessivo funzionamento neurologico e mentale, l’encefalo regola le emozioni, i pensieri, la memoria, la percezione dei sensi e il funzionamento degli organi motori. In particolare, Ahamkar (ego) si trova nel talamo, chiamato anche “sede del Sole”: è qui, infatti, che nasce la coscienza. In generale, possiamo considerare il cervello come un ufficio amministrativo: l’anima (Anahata) dimora nel centro del cuore come un re, mentre l’ego, presente appunto nella ghiandola del talamo (nel diencefalo), si comporta come una sorta di governatore di tutto ciò che riguarda la sfera emozionale, lavorando sempre in collaborazione con l’intelletto (Buddhi), che è invece responsabile dei pensieri e che ha sede nell’ipotalamo.
Il malfunzionamento del cervello, e il conseguente errore di intelletto che ne deriva, è una delle cause principali di ogni malattia. Secondo l’Ayurveda, tutte le attività e i movimenti del corpo sono regolati da Vata Dosha, che svolge queste funzioni attraverso cervello, midollo spinale e sensi. E se è vero che la salute può essere definita come uno stato di benessere fisico, mentale e spirituale, ne consegue che una delle pratiche migliori di guarigione e di prevenzione delle malattie consiste nel rafforzare il potere del proprio cervello.
Apprendere, comprendere, ricordare: l’ABC per una testa migliore
Tre sono gli aspetti principali sui quali è possibile lavorare per garantire buone prestazioni al nostro encefalo.
Apprendimento – Dhi: la vita è azione continuata, in ogni momento del quotidiano affrontiamo varie situazioni caratterizzate da nuove sensazioni e valori, che possono influenzare ego e intelletto.
Comprensione o trasformazione – Dhriti: la capacità di trasformare un’esperienza negativa in modo positivo attraverso la giusta attenzione (cioè capire le sue cause, e le cause delle cause). Questo permette di mantenere stabilità applicando distacco e pazienza. L’obiettivo è quello di assimilare una sensazione e una comprensione buone da una situazione inizialmente negativa.
Memoria – Smriti: la capacità di memorizzare. Se rimangono fissate sensazioni negative e pesanti, in altre situazioni emergerà un senso di pesantezza, e viceversa (per esempio, chi memorizza rabbia esprime rabbia; chi memorizza un senso di pace comunica pace). Come potenziare queste tre qualità nella vita quotidiana? Le parole magiche sono:
pratica di servizio disinteressato (Karmayoga), ovvero impegnarsi pienamente con il cuore e con la testa nell’azione,
meditazione (Dhyana), in cui possiamo assaggiare la pace annullando ego e intelletto,
esperienza di amore puro e di devozione senza attaccamento (iniziamo dai nostri familiari, poi cerchiamo di estendere questi sentimenti ai nostri simili e anche a tutte le creature).
Yoga per stimolare il cervello
– Gomukasana (Posizione del Muso di Vacca, che simboleggia il grembo della mamma, ossia utero ed entrambe le ovaie). Fisiologicamente, questa posizione apporta un maggiore afflusso di sangue e di prana a organi importanti come encefalo, cuore e organi riproduttivi, perché la posizione delle gambe blocca momentaneamente l’afflusso di sangue e prana verso gli arti inferiori.
– Ardha Matsyendrasana (Posizione di Mezza Torsione del Signore dei Pesci): la torsione e il controllo degli arti stimola la spina dorsale (Shusumna Nadi) e i punti vitali (Varma) situati sulla colonna vertebrale, favorendo un buon movimento del liquido cefalorachidiano verso l’encefalo.
– Sirsasana (Posizione sulla Testa, simboleggia l’ordine supremo, il Cielo così come la Terra). I benefici di questa posizione sono unici e particolari: armonizza i Tridosha, stimola il centro vitale originario e Sahasrara Chakra, induce un benefico stato di allerta ai subdosha Prana Vata, Sadhaka Pita e Tarpaka Kapa e apporta un maggior afflusso di Prana all’encefalo, favorendo la pratica della meditazione. Chi volesse provare una posizione più semplice può ottenere effetti simili eseguendo Padahastasana (Posizione delle Mani ai Piedi):
– Yoga Mudra Asana (il Sigillo dello Yoga): deve sempre seguire Sirsasana. Rilassa ma mantiene uno stato di allerta, regolando il flusso sanguigno ed energetico da Sahasrara a Muladhara Chakra. Seduti, uniamo le mani dietro la schiena e scendiamo lentamente con il busto in avanti fino a toccare terra con la fronte. La posizione può essere eseguita con mani unite e braccia stese oppure con mani unite tra le scapole.
Pensieri brillanti
Il Vaidya, ovvero l’esperto in Ayurveda, ascolta lo stato del cervello e percepisce la reattività mentale con un tocco profondo del dito anulare sul polso destro del paziente. Per rafforzare la mente, l’Ayurveda consiglia di utilizzare del Brahmi Rasa, un tonico (Medhya Rasayana) a base di un mix di quattro piante medicinali. Un cucchiaino di questo tonico sciolto due volte al giorno in mezzo bicchiere di latte può rivelarsi utile per contrastare patologie quali insonnia, ansia, stress, perdita di memoria, anoressia e letargia.
Il rapporto tra Terra, pianeti ed encefalo
La disposizione dei pianeti che orbitano vicino alla Terra è simbolo del rapporto tra illusione (Maya, flusso della vita) e Verità. La Terra rappresenta il corpo fisico, mentre la Luna (in relazione con la Terra) quello funzionale.