I semi del cambiamento: il Buon Karma
di Sally Kempton
illustrazione di Tracy Walker
Karma è una parola che si ripete spesso nel mondo dello yoga e ormai anche nel lessico quotidiano, ma a volte è utilizzata in modo confuso e inappropriato. Il karma è un concetto fondamentale sia nella tradizione yoga sia in quella buddhista ed è l’insegnamento cardine, in queste filosofie, per comprendere il senso della vita. Prenderne atto illumina la prospettiva esistenziale, il lavoro, la situazione finanziaria, i percorsi mentali e i comportamenti che ne scaturiscono.
La legge del Karma
Tradotta dal sanscrito, la radice karma significa azione: qualsiasi cosa dici, fai, pensi. Nella tradizione yoga, karma ha 3 differenti accezioni:
- le azioni che svolgi nel presente;
- l’effetto che le azioni del passato hanno sulla tua personalità e sulle tue esperienze di vita;
- ciò che in Occidente si chiama “destino”.
Quando si dice “il mio karma”, generalmente si intende il secondo significato, riferendosi a qualcosa che si ha seminato nel passato. Quindi, è implicito che pensieri e azioni abbiano la capacità di plasmare e trasformare la realtà in continuazione. È il primo principio del karma: le azioni hanno delle conseguenze. È la legge della causa ed effetto, che si ritrova anche nella citazione biblica: “raccogli ciò che semini”. Si tratta della grande energia che crea il cambiamento, che spinge all’evoluzione. Nella comunità yoga si ha la tendenza a pensare il karma come una questione personale: le proprie azioni e le relative conseguenze. Ma non si è soli al mondo, e non si è influenzati solo da decisioni personali: c’è anche un karma collettivo collegato al tempo e al luogo in cui si vive e, a un livello superiore, a forze astrali e allineamenti.
Cambiare le abitudini
Da una certa prospettiva, le azioni che si mettono in opera per se stessi hanno più importanza solo perché si possono utilizzare per incidere sulla propria crescita personale. E questo porta al secondo principio del karma: i pensieri e le azioni del passato hanno contribuito a definire quelle del presente e lo faranno certamente nel futuro. Probabilmente già conosci il detto: “Se vuoi conoscere cosa hai fatto in passato, guarda come è la tua vita adesso. Se vuoi conoscere che persona sarai in futuro, osserva i tuoi pensieri e le tue azioni adesso”. La tradizione buddhista e quella yogica insegnano che la coscienza si muove attraverso differenti cicli di vita. Negli Yoga Sutra, Patañjali dice che pensieri e azioni del passato lasciano impronte nella memoria del subconscio, conosciute come samskara. Sono solchi, abitudini che si manifestano inconsciamente nel modo di guardare il mondo, negli atteggiamenti, nei giudizi. Viste nel loro insieme, queste abitudini determinano la personalità. Allora, quando l’intento di cambiare il proprio modo di agire e di pensare si fa più lucido e consapevole, cambia il samskara, che a sua volta cambia e rafforza l’atteggiamento. Il proverbio dice: “Semina un pensiero e raccogli un’abitudine. Semina un’abitudine e raccogli un carattere. Semina un carattere e raccogli il destino”. Per questa ragione, quando vuoi cambiare qualcosa della tua vita, è saggio cominciare a osservare il tuo modo di pensare.
Il buon karma e quello negativo
Il samskara delle vite passate determina la situazione in cui si nasce, i genitori, il tipo di temperamento e così via. Tutto questo si collega al concetto di reincarnazione, estraneo alla cultura occidentale: ma anche se, legittimamente, non credi a tutto questo, riconoscere i principi del Karma può essere molto importante per conoscere i percorsi della tua vita. Lo yoga insegna che i pensieri e le azioni del passato hanno creato una struttura in cui hai l’opportunità di crescere ed evolverti, qui e adesso. Per esplorare il lavoro da fare, in termini pratici, annota tre delle tue più importanti qualità, abilità, aree in cui sei fortunato (nella tradizione yogica, vengono definiti “buon karma”). A seguire, annota tre delle sfide più importanti della tua vita: emozioni, blocchi mentali, storie di vita che ti hanno portato un forte disagio (salute, questioni familiari), in altre parole karma negativi. Poi comincia a seguire l’intreccio tra gli aspetti positivi e quelli negativi: come hanno influenzato la tua trasformazione e crescita, fino a definire la tua personalità oggi?
La giusta azione
Il tuo futuro ha tutto da apprendere da quello che fai adesso. Il saggio Vasistha ha detto: «Non c’è forza più grande sulla Terra che la giusta azione nel momento presente». È il terzo principio del karma, il più importante: hai sempre una scelta davanti a te su cosa pensare e su come comportarti. Anche se le cose non funzionano come vorresti, la legge del karma ti rassicura sul fatto che un intento positivo messo in opera oggi tornerà inevitabilmente a tuo vantaggio nel futuro. Se l’ombra delle azioni passate ti crea degli ostacoli nelle vita, la tua azione nel presente ti aiuterà a superarli; ogni momento è il momento giusto per seminare un nuovo futuro.
Le domande che più di frequente mi vengono poste sul karma
Quando mi accade qualcosa di male, significa che ho fatto qualcosa per meritarmelo?
Certo, se mandi sms mentre guidi nel traffico può succedere un incidente, così come, se continui a mangiare junk food, aumenti di peso. Da un punto di vista yogico, molti portano dentro memorie di sofferenze e ferite subite o inferte nel passato. Questo tipo di samskara sepolto nell’inconscio rende più suscettibili a considerarsi vittime e a vivere così la propria vita presente. Quando c’è un’esperienza di perdita o un qualsiasi evento inaspettato, puoi vederlo come se fosse la pulizia di un karma negativo del passato. 25 anni fa, mentre viaggiavo in India, qualcuno rubò le mie scarpe all’entrata del tempio. Mentre mi lamentavo con la mia guida locale, lui rispose: «Invece di essere arrabbiata, sii grata: pensa che se ne è andato via un piccolo pezzo di karma negativo». In altre parole, una delle mie azioni negative precedenti era stata bilanciata con la perdita della scarpe. Ora, non è necessario essere grati per un evento negativo, ma vederla da questa prospettiva ti può far sentire un po’ meno vittima. Non viverlo come una punizione divina, e non smettere di cercare di cambiare una situazione che reputi ingiusta o di metterti al riparo da azioni di altri che possano nuocerti.
Che cos’è una relazione karmica?
Una vera e propria relazione karmica ha in sé un destino. Ti sembra di conoscere l’altra persona così bene, anche se vi siete appena incontrati, ne sei attratta, senti subito la sua influenza nelle tue scelte. Quando poi si tratta di una storia d’amore, un’infatuazione improvvisa è un chiaro segno di legame karmico, un magnete che avvicina le persone l’uno all’altro e poi la colla che le tiene insieme. Un altro segno di relazione karmica è l’istintivo sentimento del dovere verso qualcuno, oppure l’impressione che altre persone siano in obbligo verso di te: in fondo, una delle antiche definizioni della parola karma è “debito”. Un mio studente mi ha raccontato che per anni si è sentito motivato ad aiutare sua sorella più giovane, assistendola e prestandole dei soldi. A un certo punto, sua sorella gli ha detto: «Penso che tu abbia fatto già molto per me, apprezzo la tua generosità. Ma d’ora in poi, voglio essere io quella che ti porta fuori a cena». La sorella aveva appreso gli insegnamenti yoga del karma e sentiva che doveva equilibrare il debito karmico nella loro relazione. Se una relazione, secondo te, è di natura karmica, che sia un legame affettivo, familiare o professionale, è bene cercare di comprendere la dinamica sottostante. Nel caso descritto, la sorella ha capito che il legame era impari e doveva risolversi in una relazione più adulta. Analizza le situazioni senza giudizio per indirizzare la tua intenzione e rompere con i vecchi schemi.
Non sono capace di valorizzare le mie azioni. Mi hanno detto che è il risultato di un karma negativo legato al denaro.
Gli insegnamenti etici dello yoga prevedono di agire per il bene, per alimentare le energie positive del cosmo. Nella pratica, è importante che tu possa migliorare il tuo intento a evolverti. Non abbandonarti all’alibi “ho un karma negativo con i soldi”, piuttosto lavora con consapevolezza pratica sulle aree di karma negativo: piano finanziario, budget, gestione delle relazioni, imprenditorialità. Ribalta il karma dicendo “questa è un’area della mia vita in cui mi sto allenando”. Altrettando importante è conoscere e rendere chiara la tua relazione con il denaro e lasciare andare ogni predizione autodistruttiva.
Come mi può aiutare la pratica yoga?
Le tue abitudini e i tuoi percorsi emotivi (samskara) influenzano il modo di interagire con gli altri e di reagire agli eventi della vita. Più chiarezza riesci a fare, più facilmente riuscirai a cambiare il karma negativo. Lo yoga, i mantra e la meditazione sono strumenti potenti. Il principio operativo per trasformare il karma in sanscrito si chiama “tapas”, ossia calore. Come un fuoco sottile, dissolve i nodi che si manifestano nell’organismo e nella mente. La pratica degli asana agevola il linguaggio interiore del corpo e del sistema parasimpatico, mentre la pratica dei mantra ripulisce le negatività e rinforza l’autostima e il nostro intento. Lentamente si dissolvono quelle sensazioni implicite e mai affermate che impediscono la nostra espressività nel mondo: “non ce la posso fare”, “sono nato per restare solo”, “non è giusto”. I mantra costruiranno dei samskaras più sani, positivi, equilibrati, capaci di dare nuove motivazioni alla vita e alle persone con cui ti relazioni. Come molti meditatori possono testimoniare, la costanza ti porterà a visualizzare la vita come un magnifico arazzo.
Il Buon Karma
Queste pratiche, mutuate dalla tradizione yoga, pianteranno piccoli semi positivi e cambieranno in meglio la tua vita.
- Comincia la giornata con un’intenzione positiva
Può essere: “Darò nutrimento alle vite delle persone che contano su di me”, “Sarò completamente presente con le persone che incontrerò”, “Completo il mio lavoro con amore e poi mi dedicherò a qualcosa di mio”. Osserva come questa ferma intenzione guida la tua giornata.
- Fai chiarezza sui tuoi sentimenti
Una delle chiavi per creare un karma positivo è di darti un incentivo altrettanto positivo. Per esempio, se stai per fare un commento critico su qualcuno, cerca di comprendere l’emozione che ti spinge a farlo. Se si tratta di un sentimento di invidia o di arroganza, ferma la bocca ed esprimi invece un complimento.
- Fai del bene agli altri
Decidi di fare qualcosa di gentile e buono per qualcuno ogni giorno, almeno per una settimana. Può essere pulire la spazzatura che qualcuno lascia per strada, essere gentile e comprensivo con qualcuno che viene regolarmente ignorato in ufficio. Dedica del tempo a chi ne ha bisogno. Annotalo su un foglio e osserva i tuoi sentimenti.
- Smetti le cattive abitudini
Almeno per una settimana, prometti di non essere indulgente su uno dei tuoi comportamenti insani. Per esempio, arrabbiarti con qualcuno senza un motivo fondato, oppure cedere a mangiare quel dolce irresistibile ma completamente chimico, che poi ti lascia con una pesantezza di stomaco per tutto il giorno. Osserva il momento in cui spegni l’interruttore prima di metterlo in pratica. Fai qualcosa di alternativo, completamente differente, e mettilo in positivo. Se non ci riesci, perdonati e continua a provarci.
- Fai un’offerta
La radice della maggior parte del karma negativo è l’egoismo. Un antidoto a questa tendenza è fare delle offerte. Dare qualcosa che abbia significato per qualcuno. Questo atteggiamento rinforza le tue motivazioni ed è una delle strade più importanti per creare samskara positivo attorno a te e al tuo karma.