Mitologia

Patanjali: Il Saggio che ha Codificato lo Yoga

"Scopri chi era Patanjali, autore degli Yoga Sutra e figura centrale nella tradizione dello yoga. Esplora i suoi insegnamenti sugli otto rami dello yoga e la sua influenza sulla pratica moderna."

Lo yoga oggi è spesso associato alle posizioni fisiche (asana) e al benessere corporeo. Ma lo yoga, nelle sue origini, era molto più di questo. Patanjali, un saggio vissuto circa 2000 anni fa, ci ha lasciato un testo fondamentale, lo Yoga Sutra, che descrive il vero scopo dello yoga: calmare la mente e liberarsi dalle sue agitazioni, unire la propria essenza al Divino

Chi era Patanjali?

La sua figurai è avvolta nel mistero. Non esistono prove storiche certe sulla sua vita, e non sappiamo se fosse un individuo reale o un simbolo collettivo. Secondo le tradizioni indiane, visse tra il 200 a.C. e il 200 d.C. e viene spesso considerato un’incarnazione divina del serpente Ananta, simbolo dell’infinito e del sostegno cosmico. Nonostante le incertezze sulla sua esistenza, ciò che conta è il messaggio che ci ha lasciato: un percorso chiaro e profondo per fermare le fluttuazioni della mente e raggiungere uno stato di pace interiore.

Gli Yoga Sutra, il suo lascito

L’opera attribuita a Patanjali è lo Yoga Sutra, una raccolta di 195 brevi aforismi (sutra) scritti in sanscrito. La parola sutra significa “filo”, poiché queste frasi sono come fili sottili che tessono insieme l’intero insegnamento dello yoga. Gli Yoga Sutra non sono un manuale di posizioni fisiche. Anzi, Patanjali non si interessa alla pratica fisica come la intendiamo oggi. La sua visione dello yoga è puramente mentale e spirituale. Lo scopo è chiaro e viene espresso all’inizio del testo:

Yoga chitta vritti nirodhah”
“Lo yoga è la cessazione delle fluttuazioni della mente.”

Yoga Sutra

Ci insegna che la mente è spesso in uno stato di agitazione continua (chiamata vritti). Pensieri, emozioni e preoccupazioni si muovono incessantemente come onde su un lago. Lo yoga è il processo che ci aiuta a calmare queste onde per raggiungere la chiarezza della mente e la pace.

Gli otto passi dello Yoga

Negli Yoga Sutra, Patanjali descrive un sistema in otto passi (Ashtanga), che rappresenta il percorso completo per arrivare alla liberazione mentale e spirituale. Questi otto passi sono:

Yama – Principi etici per vivere in armonia con gli altri.

Nyama – Disciplina personale e abitudini positive.

Asana – Posizione stabile e comoda per la meditazione.

Nota importante: Patanjali non parla delle posizioni fisiche dello yoga moderno. Asana è semplicemente una posizione stabile e confortevole, necessaria per sedersi a meditare.

Pranayama – Controllo del respiro per calmare la mente.

Pratyahara – Ritiro dei sensi dal mondo esterno.

Dharana – Concentrazione su un singolo punto o oggetto.

Dhyana – Meditazione profonda e continua.

Samadhi – Stato di unione con il tutto e di completa realizzazione.

Questi otto passi non sono separati, ma si sviluppano l’uno dentro l’altro come un cammino progressivo. L’obiettivo finale è Samadhi, uno stato di pace assoluta, dove la mente è calma e libera (Moksha).

Il ruolo delle Asana negli Yoga Sutra

Come anticipato, non sono descritti asana (le posizioni yoga) nel modo in cui le conosciamo oggi. Le complesse posture fisiche, che oggi vediamo nei centri yoga, si sono sviluppate più tardi, con l’avvento dello Hatha Yoga. Per Patanjali, l’unica cosa importante riguardo le asana è:

“Sthira sukham asanam”
“La posizione deve essere stabile e confortevole.”

yoga sutra

Questo significa che la postura serve solo per mantenere il corpo fermo e immobile durante la meditazione. Il suo yoga è un percorso che parte dalla mente e non dal corpo.

Liberarsi dalle agitazioni della mente: lo scopo dello Yoga

Il concetto chiave negli Yoga Sutra è chitta vritti nirodhah”, ossia fermare le fluttuazioni mentali. Ma come possiamo farlo? Viene suggerito un approccio graduale:

  • Praticare Yama e Nyama per vivere eticamente e con disciplina.
  • Trovare stabilità attraverso asana.
  • Usare il respiro (pranayama) per calmare il sistema nervoso.
  • Ritirare l’attenzione dal mondo esterno (pratyahara).
  • Concentrare la mente (dharana) e meditare (dhyana).

Quando la mente si calma, sperimentiamo uno stato di Samadhi: unione, pace e liberazione.

Perché è così importante oggi?

Patanjali è fondamentale perché ha dato allo yoga una struttura chiara e universale. Prima degli Yoga Sutra, lo yoga era tramandato oralmente in modo frammentario. Lui ha raccolto tutta la conoscenza buddhista e yogica dell’epoca e l’ha organizzata in un sistema accessibile. Grazie ai suoi insegnamenti la Visione dello Yoga diventa più ampia e organiaca:

  • Comprendiamo che lo yoga non è solo una pratica fisica , ma un percorso profondo per la mente e lo spirito.
  • Abbiamo una mappa chiara per affrontare conoscere e gestire “l’agitazione mentale”.
  • Possiamo strutturare e vivere con maggiore consapevolezza e serenità la nostra esistenza.

Il simbolismo della sua immagine

Patanjali

Patanjali, come Omero nell’antica Grecia, come abbiamo già detto è una figura mitologica, di cui si sa poco della sua vita o se sia rappresentato da più autori insieme. Ciononostante viene spesso raffigurato con:

  • La parte superiore del corpo umano, simbolo della saggezza.
  • La parte inferiore a forma di serpente, simbolo di infinito e del controllo sull’energia interiore.

Questa immagine ci ricorda che lo yoga è un viaggio completo che unisce mente, corpo e spirito.

Conclusione

Lo yoga che viene descritto non si limita a un tappetino o a una posizione, ma è un percorso di vita che ci aiuta a conoscere noi stessi e a vivere con maggiore equilibrio. Come  viene sempre ricordato in ogni classe u di yoga che affronterai :

“Yoga chitta vritti nirodhah”
“Lo yoga è la cessazione delle fluttuazioni della mente.”

yoga sutra

Solo in quella calma, troviamo la nostra vera natura

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