Occhi idratati, occhi fortunati
di Simona Acquistapace
Benedette lacrime: oltre ad aiutarci a “ buttar fuori” il dolore, sono indispensabili per assicurare una certa umidità all’occhio e proteggerlo dalle infezioni. Quando mancano le lacrime, cominciano i dolori: il problema si chiama secchezza oculare (in termini medici xerosi oculare) e consiste in una lacrimazione insufficiente, incapace perciò di assicurare un giusto grado di umidità all’interno dell’occhio. I sintomi sono fastidiosi: rossore, bruciore e la sgradevole sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio. È un disturbo sempre più diffuso, che sembra innocuo ma non va trascurato. Impariamo a conoscerlo per capire come intervenire prima che peggiori, creando per esempio infezioni e problemi alla visione.
Il film dello sguardo
I nostri occhi sono protetti dal film lacrimale, che ha una funzione molto importante: mantenere bagnata e nutrita la superficie dell’occhio. Le sostanze in esso contenute aiutano l’occhio a difendersi da infezioni e irritazioni: è composto da lipidi, acqua e muco con sostanze antibiotiche come il lisozima, sali minerali e albumine che gli conferiscono un PH neutro. Il movimento di ammiccamento delle palpebre distribuisce il liquido lacrimale sulla superficie oculare creando un film ben organizzato con uno strato oleoso esterno, uno strato acquoso intermedio e uno mucoso interno. E proprio una diminuzione di tali movimenti può perciò essere responsabile di problemi. L’ammiccamento è infatti il meccanismo essenziale per garantire una adeguata distribuzione delle lacrime su tutta la superficie oculare e quindi formare un film lacrimale stabile che rende la cornea lucida e specchiante. Di norma l’apertura e chiusura delle palpebre avviene 10-15 volte al minuto: purtroppo numerosi fattori diminuiscono questi movimenti naturali. «Tra questi, il fatto di trascorrere molto tempo davanti a uno schermo, che sia del PC, del tablet, del televisore, fa sì che, fissando a lungo uno stesso punto, la concentrazione renda meno frequente il numero di ammiccamenti e quindi anche la distribuzione del film lacrimale sulla cornea», spiega Gabriella Sterrantino, farmacista a Milano. Questo può accadere anche in caso di guida prolungata di autoveicoli. Esistono poi altri fattori che determinano una diminuzione del liquido lacrimale:
- un’evaporazione eccessiva dovuta ad aria climatizzata (in auto, casa, ufficio, aereo), ambienti fumosi, condizioni climatiche sfavorevoli come vento, freddo oppure prolungata esposizione al sole o all’inquinamento
- l’uso di lenti a contatto, che può ridurre l’ossigenazione della cornea, inducendo irritazioni e alterazioni del film lacrimale
- alcuni farmaci (anticoncezionali, antidepressivi, antistaminici, antidolorifici)
- interventi come quelli al laser per la miopia o quello contro la cataratta
- la gravidanza, la menopausa, l’età avanzata.
La prevenzione, dal video alla tavola
La prima cosa da fare per prevenire la secchezza oculare è rimuovere i fattori che la possono determinare. In caso di lavoro al video, per esempio, basta ricordarsi di interrompere il lavoro per 5 minuti ogni 3 quarti d’ora, avendo cura di osservare oggetti posti ad almeno 6 metri. Per ricordarvelo, puntate una sveglia, finché non vi abituerete. Se si portano lenti a contatto, è sempre meglio assicurarsi che il materiale di cui sono fatte sia ad alta permeabilità all’ossigeno. In generale, poi, curare l’alimentazione significa creare una buona base anche per la salute degli occhi: «la prima cosa da fare, ovviamente, è bere molta acqua», consiglia la dottoressa Sterrantino. «In particolare, poi, la vitamina A contribuisce in modo determinante a garantire idratazione, anche agli occhi». Quindi, si consiglia di introdurre nella propria dieta quotidiana cibi ricchi di questa vitamina, che purtroppo è fornita soprattutto da alimenti di origine animale come l’olio di fegato di pesce o di mammiferi. In alternativa, ne sono ricche albicocche, carote, tarassaco (o dente di leone), rucola, basilico, prezzemolo, pomodori, zucca, spinaci. Bene anche assumere in concomitanza folati, contenuti in verdura (asparagi, broccoli, carciofi, cavolini di Bruxelles, cavolfiori), frutta (arance, clementine, mandarini, kiwi), legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli), cereali integrali (fiocchi da colazione, pane e pasta integrali), senza dimenticare qualche porzione settimanale di frutta secca (noci, mandorle, nocciole).
Gli aiuti naturali
In caso di occhi secchi ed irritati, è necessario idratare e lenire. Per farlo, l’ideale è ricorrere a prodotti naturali, ben tollerati e adatti ad essere utilizzati anche per lunghi periodi. Le lacrime artificiali vengono utilizzate sotto forma di colliri o gel: per lo più contengono sodio ialuronato, un componente naturale di occhi e film lacrimale. Vanno acquistate scegliendo con attenzione, sia perché alcuni prodotti possono essere irritanti, sia per il fatto che i conservanti contenuti in alcuni tipi di lacrime artificiali, a lungo termine, possono danneggiare la cornea. Se si intraprende un trattamento a lungo termine, è necessario optare per prodotti privi di conservanti. Efficaci e ben tollerati sono anche i colliri oftalmici a base di piante officinali. Tra le più indicate per la secchezza o culare sono camomilla, eufrasia, calendula, malva. Quest’ultima, in particolare, contiene flavonoidi, in grado di proteggere cornea e congiuntiva dagli agenti irritanti. In generale, i prodotti per gli occhi devono essere sempre confezionati in contenitori monodose, da utilizzare al bisogno. Questo perché così c’è la garanzia che la soluzione sia sempre perfettamente sterile. Contro la secchezza oculare o, comunque, come rimedio contro la scarsa secrezione di lacrime, la medicina omeopatica utilizza l’aconito napello (aconitum napellus), una pianta erbacea considerata il rimedio omeopatico per eccellenza per la sindrome dell’occhio secco.
Quando il biologico è il top
La ricerca nel campo dei rimedi a base di ingredienti biologici sta facendo passi da gigante: ne è una testimonianza un dispositivo medico per gli occhi secchi e idratati studiato da Weleda. Si chiama Visiodoron Malva collirio ed è il mix di una sostanza che ricostruisce il film lacrimale e di una che lo lubrifica, entrambe assolutamente naturali. La prima componente è il sodio ialuronato non geneticamente modificato: contribuisce alla ricostruzione del film lacrimale, lo stabilizza ed allevia i disturbi dovuti alla secchezza oculare. La seconda è l’estratto di fiori di malva silvestre, proveniente dalle coltivazioni biologiche certificate da Weleda: il fatto che sia frutto di un’estrazione idroalcolica fa sì che della malva vengano conservate le mucillagini, la parte che come una spugna naturale è in grado di legare e trattenere notevoli quantità d’acqua, per poi rilasciarla al bisogno. Visiodoron Malva non contiene conservanti, si può utilizzare per lunghi periodi ed è adatto a chi usa lenti a contatto.
20 contenitori monodose da 0,4 ml, 14,50 euro.